KPI: quali scegliere davvero e perché fanno la differenza
Jun 11, 2025

Non tutti i numeri sono KPI
Ogni azienda raccoglie dati, ma pochi sanno trasformarli in informazioni utili. I KPI (Key Performance Indicators) servono proprio a questo: ti dicono se stai andando nella direzione giusta.
Il problema? Spesso si usano troppi numeri. O quelli sbagliati.
Cos’è davvero un buon KPI?
Un KPI non è un semplice dato. È un indicatore strategico, legato a un obiettivo preciso.
Deve essere:
Rilevante per il tuo business
Facile da misurare
Azionabile (ti deve dire cosa fare)
E soprattutto: deve essere condiviso da chi prenderà decisioni.
H2: Esempi pratici per PMI e freelance
Se vendi online, un KPI può essere il costo per acquisizione cliente (CPA)
Se offri consulenze, potresti monitorare il numero di lead qualificati
Se hai un blog, guarda la percentuale di ritorno degli utenti
Un buon KPI ti aiuta a concentrarti su ciò che conta davvero.
KPI per le dashboard: quali non devono mancare
Nelle dashboard personalizzate, ci sono alcuni KPI che funzionano quasi sempre:
Conversion Rate (tasso di conversione)
Customer Lifetime Value
Bounce Rate (frequenza di rimbalzo)
Engagement rate
Sessioni da traffico organico
Attenzione: ogni KPI deve avere un contesto. Da solo, non dice molto. Mostralo sempre accanto a un confronto (con il periodo precedente, o rispetto a un target).
Cosa evitare
Monitorare tutto: crea solo confusione
Cambiare KPI ogni mese: non puoi migliorare ciò che non segui con costanza
Scegliere metriche di vanità (es. follower, visualizzazioni) se non portano valore reale
Conclusione
Scegliere i giusti KPI non è solo un esercizio tecnico: è una scelta strategica. Ti obbliga a definire i tuoi obiettivi, a capire cosa conta davvero e a misurarlo nel tempo.
È così che i dati iniziano a lavorare davvero per te.